ALLUCE VALGO
ALLUCE VALGO: IL TRATTAMENTO

ALLUCE VALGO: TRATTAMENTO MININVASIVO
ALLUCE VALGO: TECNICHE DI INTERVENTO
ALLUCE VALGO: I TEMPI DI RECUPERO
Prima settimana
Il trattamento chirurgico viene eseguito di solito in regime day-hospital, non essendo necessario ricovero, anche in caso di procedura bilaterale. Lo stesso giorno dell’intervento, con l’uso di calzature post-operatorie, è possibile poggiare i piedi in terra per eseguire piccoli spostamenti in casa, strettamente necessari per l’igiene personale (5-6 spostamenti al giorno da 40-60 passi alla volta). Non c’e’ bisogno di utilizzare le stampelle. A riposo i piedi operati devono essere mantenuti in lieve elevazione.
Seconda-quarta settimana
La fasciatura post-operatoria e le scarpe post-operatorie tipo PODALUX (un paio, anche nel caso in cui viene operato soltanto un piede) vengono indossate per 4 settimane. In quel periodo la fasciatura viene sostituita 2 volte e rimossa dopo 28 giorni.
Dalla seconda settimana il paziente può raddoppiare il numero degli spostamenti consentiti, da 5-6 a 10-12 al giorno, sempre da 40-60 passi. Deve mantenere i piedi in elevazione quando non cammina.
Dopo 4 settimane il bendaggio viene rimosso. Il piede può essere bagnato e possono essere indossate calzature comode con la tomaia alta e morbida. Il paziente incomincia a camminare normalmente senza limitazioni. Può uscire e fare passeggiate. Può riprendere la guida.
E’ vietata la corsa per altri due mesi, ma si può ritornare in palestra per iniziare tutte le attività sportive che non la includano. Il nuoto è particolarmente consigliato.
Secondo mese
Può essere utile un ciclo di fisioterapia per garantire flessibilità articolare e il drenaggio dell’edema residuo.
Dopo il Terzo Mese
Verrà eseguito un controllo radiografico per confermare l’avvenuta consolidazione dell’osteotomia. A questo punto può essere iniziata l’attività sportiva comprendente la corsa.
ALLUCE VALGO: LE CONSEGUENZE LOCALI
Nel piede affetto da valgismo dell’alluce, il primo metatarso si apre a ventaglio e contemporaneamente diviene ipermobile sollevandosi verso l’alto per reazione al contatto con il suolo.
Questo determina:
Degenerazione articolare e borsite
L’articolazione metatarso falangea è disallineata e lavora pertanto in modo asimmetrico.
Ciò comporta l’usura delle componenti cartilaginee, la cui infiammazione è causa di dolore e degenerazione artrosica a tale livello.
La prominenza metatarsale urtando inoltre contro la calzatura la deforma, creando un conflitto con la scarpa , responsabile di fastidiose borsiti che con il tempo possono ulcerarsi e infettarsi.
Metatarsalgie
Il sollevamento dorsale del primo metatarso, che normalmente sopporta il doppio del carico rispetto agli altri , provoca la cosiddetta sindrome da insufficienza del primo raggio, con sovvertimento strutturale dell’avampiede e sovraccarico del secondo e terzo raggio.
Clinicamente tale alterazione si manifesta con comparsa di dolore e callosità a livello delle teste metatarsali centrali.
Deformità e lussazione delle dita.
La spinta dell’alluce contro le dita ne provoca con il tempo il loro incurvamento.
Quando tale atteggiamento persiste nel tempo, la deformità si struttura, dando vita al cosiddetto dito a martello.
Inoltre la spinta laterale e dorsale esercitata dall’alluce, crea la perdita dei rapporti anatomici della base del dito con il metatarso corrispondente, fino alla completa lussazione.
Clinicamente ciò si manifesta con comparsa di dolore a livello metatarso falangeo e ulteriore sovraccarico della testa metatarsale, per la perdita di contatto con il suolo da parte del dito.