
FASCITE PLANTARE: LE CAUSE E I SINTOMI
CONTENUTI DI QUESTA PAGINA:
- 1 FASCITE PLANTARE: LE CAUSE E I SINTOMI
- 1.1 Cos’è la fascia plantare?
- 1.2 Cosa si intende per fascite plantare?
- 1.3 Sintomi della fascite plantare
- 1.3.1 Qual è il sintomo tipico della fascite plantare?
- 1.3.2 Perché il dolore si avverte appena scesi dal letto?
- 1.3.3 Che caratteristiche ha il dolore da fascite plantare?
- 1.3.4 In quale punto viene avvertito il dolore?
- 1.3.5 Esistono altre cause di dolore sotto al tallone?
- 1.3.6 Come differenziamo la fascite plantare dalle altre cause di dolore del tallone?
- 1.4 Scopri di più
Cos’è la fascia plantare?
La fascia plantare è una fascia di tessuto connettivo originata dal calcagno e che si inserisce dividendosi anteriormente in cinque bendellette sui tendini dell’avampiede e delle falangi prossimali.
Il suo scopo è di sostenere l’arco plantare e fungere da ammortizzatore, trasferendo la potenza dei muscoli del polpaccio dal calcagno all’avampiede.
Cosa si intende per fascite plantare?
La fascite plantare non è un processo infiammatorio primario come il nome potrebbe far pensare, ma una degenerazione della fascia causata da microtraumi ripetuti che portano a una reazione infiammatoria secondaria.
Quali sono le cause della fascite?
La causa effettiva della fascite plantare è sconosciuta, ma si ritiene che sia influenzata da molte situazioni multifattoriali, e specialmente legata ad anomalie biomeccaniche.
Queste, infatti, generano sulla fascia plantare stress meccanici in grado di provocare microlesioni della aponeurosi stessa, alle quali seguono processi riparativi anomali, responsabili del sovvertimento degenerativo della fascia e del suo ispessimento.
Tali fattori di rischio per la fascite plantare includono:
- L’eccessiva pronazione del piede, che genera a ogni passo una trazione ritmica eccessiva della fascia a livello della sua inserzione calcaneare mediale.
- Il piede piatto, in cui la pronazione è particolarmente accentuata.
- Il piede cavo, in cui l’aumento dell’altezza della volta aumenta la tensione della aponeurosi plantare.
- La retrazione del tendine di Achille o del muscolo gastrocnemio, quasi sempre una costante in tale tipo di affezione per la stretta connessione e la continuità strutturale del sistema achilleo-calcaneo-plantare.
- Le dismetrie degli arti.
- Il sovrappeso e l’obesità.
- Le anomalie biomeccaniche della corsa e della deambulazione come l’overstriding, in cui l’atterraggio del piede al terreno avviene davanti al bacino,
o l’eccessiva oscillazione verticale con aumento del tempo di galleggiamento in aria, per cui l’impatto del tallone al suolo sarà maggiore causando sovraccarichi patologici e microlesioni della fascia plantare.
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- Scarpe non adatte, troppo minimaliste, con suola troppo flessibile che trasmette troppe sollecitazioni alla fascia plantare, o al contrario scarpe sportive troppo alte e ammortizzate che comportano instabilità e iperoscillazione del piede.
- Disordini metabolici, come l’obesità, il diabete o la gotta.
- Patologie reumatiche.
Sintomi della fascite plantare
Qual è il sintomo tipico della fascite plantare?
Il sintomo caratteristico di tale affezione è il dolore sotto al tallone al mattino, avvertito appena scesi dal letto con sollievo all’inizio del movimento e che tende a migliorare durante la giornata.
Perché il dolore si avverte appena scesi dal letto?
Il motivo è legato al fatto che durante la notte il piede è fuori carico, per cui la fascia plantare non venendo stirata dal peso del corpo si retrae. Anche i muscoli plantari si rilassano per cui la volta plantare si accentua.
Questa situazione di accorciamento determina, quando il piede sopporta nuovamente il carico, una trazione maggiore sul punto di inserzione calcaneare, generando dolore che migliora durante la giornata, mano a mano che la fascia si allunga nuovamente per l’azione del peso del corpo.
Che caratteristiche ha il dolore da fascite plantare?
Il dolore è di tipo puntorio, pungente, classica è la sensazione di un chiodo sotto al tallone, avvertito sempre in un punto specifico ben individuato dal paziente.
Il dolore è presente solo sotto carico e scompare a riposo.
Non esistono mai altri segni clinici come tumefazione o arrossamento.
In quale punto viene avvertito il dolore?
Tale punto corrisponde sempre all’inserzione della fascia plantare sull’apofisi antero-mediale del calcagno.
Si tratta infatti di un’entesite, una patologia tendinea inserzionale in cui vi è anche una sofferenza osteocartilaginea dell’osso su cui si inserisce il tendine.
La presenza nel 50% dei casi di uno sperone calcifico, la comunemente nota “spina calcaneare”, dimostra tale coinvolgimento.
Esistono altre cause di dolore sotto al tallone?
Un dolore sordo diffuso o un bruciore devono farci orientare invece verso altri tipi di patologia del tallone.
Le più comuni cause di dolore del tallone da cui differenziare la fascite plantare sono:
- Sindromi algodistrofiche;
- Sindrome del nervo calcaneare laterale;
- Rottura della fascia plantare;
- Fratture da stress del calcagno;
- Artrosi della sottoastragalica;
- Patologie reumatiche;
- Patologie dismetaboliche come la gotta;
- Sindrome del tunnel tarsale.
Come differenziamo la fascite plantare dalle altre cause di dolore del tallone?
Gli elementi che ci consentono di fare diagnosi certa di fascite plantare differenziandola dalle altre forme di dolore del tallone sono:
- il dolore di tipo puntiforme su un punto esatto del tallone;
- l’assenza di altri segni clinici come arrossamento o tumefazione;
- l’ispessimento ecografico della fascia oltre i 4 mm;
- la presenza frequente di sperone calcaneare al controllo rx;
- la retrazione del tendine d’Achille e del muscolo