TENDINE D’ACHILLE
TENDINE D’ACHILLE: INTRODUZIONE
TENDINOPATIE DEL TENDINE D’ACHILLE: CAUSE
Tra le cause comuni abbiamo:
• sindromi da sovraccarico funzionale,
• problemi posturali come l’iperpronazione o il varismo dell’avampiede,
• allenamenti su superfici irregolari o eccessivamente dure o in discesa,
• errori di allenamento come aumento improvviso di durata intensità e distanza,
• uso di calzature inadeguate mal costruite o eccessivamente consumate.
• prominenza abnorme della porzione posteriore del calcagno (morbo di Haglund)
• perdita di elasticità per invecchiamento del tendine
SINTOMI DI TENDINOPATIE DEL TENDINE D’ACHILLE
I pazienti lamentano tipicamente un dolore nell’area della porzione distale del tendine, solitamente sotto forma di fitte lancinanti, due-quattro dita prossimamente all’inserzione del tendine.
Il dolore spesso si sviluppa con le prime attività mattutine e può aumentare con l’esercizio fisico, ed essere avvertito sia nella semplice deambulazione che durante la corsa.
Nei casi più avanzati è presente tumefazione, riduzione dei movimenti della caviglia, ispessimento nodulare del tendine, arrossamento e aumento della temperatura cutanea. Meno comune il riscontro di una crepitazione cutanea.
Nelle forme inserzionali è tipica la protuberanza ossea con infiammazione acuta della borsa sotto e retrocalcaneare.
TRATTAMENTO PER LE PATOLOGIE DEL TENDINE D’ACHILLE
La maggior parte dei casi di dolore al versante posteriore del tallone viene trattata con pieno successo utilizzando un trattamento non chirurgico.
Uno dei fattori più significativi che influenzano la prognosi e la guarigione con un trattamento conservativo è la durata dei sintomi. Sei una tendinosi è stata presente per sei mesi o più la patologia è più difficile da trattare in modo non chirurgico.
Il trattamento conservativo consiste soprattutto
• nell’ottimizzazione dell’attività sportiva del paziente con adeguati periodi di riscaldamento e raffreddamento, stretching, miglioramento delle calzature con predilezione di scarpe con sistema ammortizzante del tallone, evitando la corsa su superfici irregolari ed in pendenza.
• Fisioterapia, in particolare tecar, ultrasuoni e onde d’urto
• immobilizzazione con tutori diurni e notturni
• trattamento farmacologico
• trattamento infiltrativo specie con acido ialuronico e gel piastrinico
Trattamento chirurgico
Scopo del trattamento delle tendinopatie non inserzionali è quello di rimuovere l’infiammazione e i tessuti eccessivamente degenerati e di rigenerare il tessuto tendineo.
Il trattamento tradizionale consiste nell’esporre la porzione di tendine degenerato per poi procedere alla resezione del peritenonio e allo sbrigliamento del tendine mediante escissione delle porzioni degenerate.
Il nostro trattamento innovativo consiste nell’effettuare con procedura mininvasiva ambulatoriale, delle scarificazioni longitudinali parallele al decorso delle fibre tendinee eseguite in modo percutaneo senza ferita chirurgica, mediante un bisturi da microchirurgia. Nelle piccole trincee ottenute iniettiamo con una siringa i fattori di crescita presenti nel gel piastrinico prelevato e ottenuto dalla centrifugazione del sangue.
Nei casi più severi ricorriamo all’innesto di grasso addominale, ricco di cellule mesenchimali, prelevato con una piccola cannula e processato secondo il sistema, lipogems, in modo da potenziare i processi di rigenerazione e riparazione tissutale.
Nei casi più severi procediamo oltre al procedimento rigenerativo anche all’escissione mediante radiofrequenze del tessuto degenerato mediante un piccolo accesso chirurgico.
Il trattamento delle tendiniti inserzionali consiste invece nella rimozione mediante accesso mininvasivo o per via artroscopica, dello sperone osseo e delle calcificazioni intratendinee.
Queste causano un conflittto meccanico con la calzatura, che infiamma le strutture tendinee e peritendineee in particolare le borse sierose.
Nei casi più severi è necessario disinserire completamente il tendine dal calcagno per poter procedere ad una toilette accurata, all’escissione delle due borse, e alla resezione di spessore sufficente della prominenza ossea, per poi reinserirlo mediante un accurato sistema di ancoraggio.