TENDINE D’ACHILLE: L’EFFICACIA DELL’IDROLISI

Trattamento della tendinopatia cronica non inserzionale

Tendine d'Achille idrolisi 1

Introduzione: cos’è la tendinopatia non inserzionale del tendine d’Achille

La tendinopatia cronica non inserzionale è una patologia molto frequente che affligge in particolare la popolazione degli sportivi.

Si tratta di una degenerazione cronica del tendine d’Achille a livello del suo ventre tendineo, al contrario di quella inserzionale che affligge il tendine a livello della sua inserzione calcaneare.

Tendinopatia cronica: da cosa è causata

È causata da un sovvertimento dei normali processi riparativi del tendine, secondari a microlesioni provocate da stress meccanici acuti o ripetitivi, favoriti da una serie di anomalie biomeccaniche o metaboliche.

Tale sovvertimento si manifesta con una iperproduzione di tessuto patologico supportato dalla comparsa di una neo-vascolarizzazione che ne determina la cronicizzazione e il progressivo aumento di volume.

Questi piccoli vasi sono accompagnati da fibre nervose con elevata concentrazione di nocicettori (neuroni sensoriali dotati di sensibilità agli stimoli dolorifici), ritenuti la causa di dolore nelle tendinopatie croniche.

Come si manifesta la tendinopatia d’Achille?

La tendinopatia d’Achille si traduce clinicamente in una tumefazione nodulare o fusiforme del tendine, che risulta dolente durante l’attività sportiva o, nei casi avanzati, durante la semplice deambulazione.

L’individuazione e la rimozione delle anomalie biomeccaniche o metaboliche che hanno prodotto tale alterazione deve rappresentare sempre la base di ogni trattamento.

Una volta fatto ciò è bene instaurare una serie di trattamenti che agiscano sulla situazione patologica bloccandola e facendola regredire in modo da tornare il più possibile a una condizione di normalità. https://drommichirurgiadelpiede.com/infiammazione-te…iano-terapeutico/ 

Trattamento tendine d’Achille: l’idrolisi

Tra i vari trattamenti, una procedura particolarmente efficace e semplice da eseguire è costituita dall’idrolisi o High Volume Injection (HVI).

Si tratta di una procedura ambulatoriale ecoguidata, che consiste nell’iniettare con una siringa della soluzione salina e dell’anestetico in quantità di 30 40 c.c. nello spazio tra la superficie anteriore del tendine d’Achille, quella più profonda, e il suo rivestimento, il peritenonio.

Tale azione meccanica produce:

  • lo scollamento delle aderenze tra il tendine e il peritenonio;
  • la compressione della neo-vascolarizzazione

Queste azioni servono a ridurre l’apporto vascolare al tessuto patologico.

Tendine d'Achille idrolisi 2

Si tratta di una procedura:

  • semplice;
  • assolutamente indolore;
  • senza bisogno di convalescenza.

Quanti trattamenti sono necessari?

Nella nostra esperienza sono sufficienti due trattamenti ripetuti a distanza di un mese per osservare una regressione dei sintomi e la riduzione dello spessore del tendine d’Achille.

Tali reperti sono rilevabili oggettivamente con un esame ecografico o un esame RMN, grazie ai quali è possibile confrontare lo spessore del tendine dopo il trattamento con quello precedente.

A quali altre misure viene associato?

L’efficacia di tale trattamento è potenziata dal contemporaneo svolgimento di un programma di esercizi eccentrici che il paziente dovrà eseguire autonomamente, i quali hanno la finalità di ischemizzare e quindi ridurre la neo-vascolarizzazione del tessuto patologico.

Tendine d’Achille: conclusioni

Per la sua:

  • efficacia ampiamente descritta in letteratura da diversi studi;
  • scarsa invasività;
  • facilità di esecuzione;
  • assenza di convalescenza.

L’idrolisi rappresenta attualmente il gold standard dei trattamenti conservativi non chirurgici della tendinopatia non inserzionale del tendine d’Achille.

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